Come promesso, rieccomi qui alla 2° puntata delle "terre marchigiane"!!
Questa volta però vi parlerò di uno dei prodotti più usati in cucina,
di quello che sembra essere l'oro d'autunno…l'OLIO.
Vi chiederete perché tra tutte le varietà di olio ho scelto proprio quello marchigiano??
Ovviamente perché è la mia famiglia che da anni produce l’ormai famoso Romagn-Olio.
Eh si, cari amici, tra i colli pesaresi, a pochi passi dalla città, Giancarlo e la Lori (i "miei") hanno pensato bene di piantare 150 olivi, anzi mi correggo, 150 mini-olivi...
Questi hanno infatti appena 10 anni di vita, ma nonostante la loro tenera età,
stanno dando grandi soddisfazioni.

Dopo tutte le cure del dottor Giancarlo (potature, irrigazioni e tanto amore), è strano che ad oggi questi alberi preziosi non siano stati ribattezzati con nomi propri; mi limito a dirvi che tra i leccini, i frantoi, i san francesco, è nata una nuova qualità: quella dei "lavativi", che assolutamente non ne vogliono sapere di olive...
Per fortuna che la produzione annuale è già sufficientemente proficua!!!
Come ogni anno non potevo mancare all'appuntamento "raccolta"
che si svolge tra fine Ottobre e i primi di Novembre.
E' un'esperienza unica: adoro stendere le reti, iniziare a bacchiare e stare all'aria aperta. E tra chiacchere, barzellette e fatica, le cassette di olive si moltiplicano...e per fortuna!!
Perché forse non tutti sanno che al frantoio si devono portare i quintali che si sono prenotati.

Vi lascio immaginare quindi la frenesia e la tensione che precedono il giorno di consegna al frantoio: mio padre "accompagna" personalmente le olive dall'albero al frantoio,
in attesa di sapere quant'è la resa dell'anno,
che può variare da un 10% ad un 20% su ogni quintale di raccolto.

E anche quest'anno abbiamo raggiunto un 18% e totalizzato 160 litri, ovviamente non filtrato,  perché a noi piace biologico,
ma soprattutto Romagnolio!

 

 

 

 

 

 

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