Ciao a tutti, questa volta è Giulia che vi scrive...
Voglio infatti condividere con chi legge la mia avventura in quel di Bruxelles.
Cogliendo al volo l'invito di Gregorio, che in questa città vive da ben 3 anni e che senza di lui e i suoi ottimi consigli ora non sarei nemmeno qui a scrivervi, son partita per un weekend con la sister.
Rubo questo spazio nel blog non per descrivervi il fascino di questa meravigliosa città franco-fiamminga, l’art nuveau e l'aria internazionale che vi si respira, ma ovviamente per decantarne tutte le meraviglie gastronomiche che mi hanno fatto innamorare a prima vista ancora prima di deliziarmi il palato.
Ogni angolo di questa città, nonostante il grigiore e l'"umidezza" tipica del nord Europa, offre infatti piccoli paradisi culinari che riscaldano il cuore.
Le vetrine di bistrot e caffè mostrano con molta cura e attenzione veri capolavori in fatto di dolci...credetemi difficile resistere, infatti non abbiamo resistito...questo goffrle con la nutella era proprio uno di quei momenti … mmmmmm … vero Michela?
Per gli amanti del cioccolato nomino Pierre Marcolini, Nehaus, Godiva e Wittamer, che non sono semplici botteghe di maitre chocolatier, ma sono vere e proprie gioiellerie di classe (ed è il caso di dirlo visti i prezzi) arredate con gusto (e che gusto!) dove appena varchi la soglia, le endorfine fan festa al solo profumo di cacao! Un vero toccasana per lo spirito!
Se poi come noi vi ritrovate stanchi dopo la confusione tra le chincaglierie del mercato delle pulci di Marolles e le contrattazioni tra le bancarelle e i negozi dell’antiquariato, in zona Sablon non vi potete perdere “Le Pain quotidien” dove una quiche alle verdure potrebbe fare al caso vostro.
e per il dolce un salto al “Le Perroquet”, le foto dicono tutto:
Per chi credesse che tutti questi peccati di gola mi avrebbero ridotto a pagare il sovraprezzo per il peso in eccesso sul volo RyanAir, voglio dire che in questi due giorni abbiamo macinato un sacco di chilometri a piedi in giro per la città di Bruxelles e Gante.
Eh sì, perchè con mezz'ora di treno siamo anche andati in gita fuori porta
E con gran sorpresa e immensa gioia siamo pure stati baciati dal sole per circa mezzo minuto:
Qui sembra che iltempo si sia fermato, tra antichi palazzi e venditori ambulanti di ostriche (che devo ammettere non m’han fatto voglia alle due del pomeriggio), dolci, pane e qualsiasi altra pietanza di ogni sorta, colore e profumo.
Dopo tutto questo peregrinare finalmente si rientra a Bruxelles e si va a cena!
Prima un aperitivo in Place du Luxemburg dove, davanti al Parlamento, il grande e superintrodotto Greg ci ha spifferato i segreti delle istituzioni europee e tutto il business che ci gira attorno. Lo studio sociologico con la birra in mano è stato fantastico, qui c’è gente da ogni angolo d’Europa!
Dopodiché siamo stati a “Le fin du siecle”, un locale dai soffitti altissimi e banconi di legno.
Chiacchieriamo contenti, anzi allegri, perché l’atmosfera è rilassante e la birra belga scorre a fiumi
Ed è un perfetto abbinamento per il nostro Coniglio alla Krike (birra alla ciliegia) davvero sublime
e la Carbonade che proverò a rifare per le mie amiche:
Altre specialità le abbiamo assaggiate da “L’estrille du vieux”, una vera e originale locanda del 1587, ambiente elegante ed accogliente, caldo quasi quanto la Tarte Tatin flambé che ho ordinato.
Poco prima del triste rientro potevo mica perdere la specialità del posto? … Chi mi conosce lo sa … e allora via di corsa vicino alla meravigliosa Grand Place per una pignatta gigante di “Moules frites” ovvero cozze servite con le patatine fritte dal famosissimo “Chez Leon”.
Un pranzetto di tutto rispetto!
Vi saluto e alla prossima gita gastronomica! Vi lascio con un’immagine del nostro bottino che (viaggiando con il solo bagaglio a mano) abbiamo dovuto infilare in ogni tasca dei nostri giacconi (+5kg!)