“Obligo no ghe n’è, ma stamatina,
sia pur piova, caligo o bavesela,
ogni zente cristiana e cristianina,
in ciesa vol andar e proprio in quela!

I passa el ponte, i crompa la candela,
el santo, el zaletin, la coronçina,
e verso mezodì l’usanza bela
vol che i vada a magnar la castradina.
...
El bacaro xe pien; e la parona
che, drio del banco, conta le… valute
la ghe dise al marìo che… no ragiona:

“Sarà quel che ti vol, ma la Salute
(pol scondarse qualunque altra Madona)
come festa, per mi, va sora tute!”

A Venezia ogni 21 novembre si celebra la Madonna della Salute, ricorrenza religiosa molto sentita in città e caratterizzata da uno straordinario fascino anche perché spesso segnata dalla pioggia, dalla nebbia e dall’acqua alta.

E così è stato...

Giovedì sera io e Federica ci siamo avventurate nella laguna veneziana nonostante le condizioni meteo avverse e, munite di ombrello e stivali di gomma, abbiamo effettuato insieme a centinaia di veneziani il pellegrinaggio
verso la meravigliosa Chiesa della Madonna della Salute.
Pellegrinaggio che ricorda la processione di preghiera alla Madonna che organizzò il Governo della Repubblica nel 1600 nel momento culminante della grande epidemia di peste bubbonica che colpì tutto il nord Italia tra il 1630 e il 1631.
Tutta la popolazione partecipò per tre giorni e tre notti alla processione e, poche settimane dopo,
l’epidemia cominciò a regredire fino a scomparire del tutto.

La magia di Venezia con le mille luci della sera e la vista mozzafiato che si gode dalla Basilica ci ha lasciate senza parole...

Il rumore del vento e dello scrosciare della pioggia erano interrotti solo dai mille clic clic della macchina fotografica di Federica.

Appena entrate nella Basilica il nostro sguardo e il nostro spirito è stato subito rapito dalle mille candele accese in onore della Madonna dai numerosissimi cittadini accorsi durante la giornata e dal famoso dipinto della Madonna nera, addobbata per l’occasione da mille gioielli d’oro emananti una luce quasi accecante.

Ma secondo voi, poteva mancare il momento culinario in una Gita Piccante?
Ovviamente no...
La festa della Madonna della Saluta è caratterizzata da un’altra ottima usanza: la castradina!!
Carne di montone castrato salata, affumicata ed essiccata al sole, che veniva importata dagli “Schiavoni”, sulle loro barche da trasporto, dalla Dalmazia, dalla Bosnia, dalla Slavonia e dall’Albania, e che era ritenuta a ragione, per le conoscenze di allora, meno contagiosa rispetto ai più comuni alimenti freschi.

Normalmente la castradina viene servita molto calda, con il brodo, il cosciotto di carne e le verze sofegàe,
il tutto generosamente speziato da cannella e pepe.

Ma noi Forchette, che siamo sempre in cerca di originalità e che amiamo dare un tocco di piccante ai piatti tradizionali,
siamo corse attraverso il famoso ponte di Legno che viene allestito appositamente per questa festività, e che porta dalla Basilica della Madonna della salute alla Chiesa di Santa Maria del Giglio, per arrivare nella maestosa Piazza San Marco ad assaggiare il famoso “panino con la castradina” all'antichissimo Gran Caffè Quadri del grande Alajmo, conosciuto Chef del Ristorante stellato Le Calandre.

Se non è zuppa, è pan bagnato!!
Ed il nostro panino era proprio bagnato bene!!
Gustoso, morbido ed accompagnato da un ottimo calice di Valpolicella.

Le Forchette Piccanti hanno fatto per una volta le Forchette Gran Signore!!

Se avete occasione di passare per Venezia il prossimo 21 novembre non perdetevi questo evento religioso e culinario...
vi lascerà a bocca aperta!
Garantito da FP!

 

 

 

 

 

 

FacebookTwitterGoogle